mercoledì 17 dicembre 2008

I diari della motocicletta


“I diari della motocicletta” non è un film sul leggendario “Che”, icona di una rivoluzione contro le ingiustizie a favore degli oppressi. Chi entra in sala con la speranza di vedere la storia e le lotte del mitico “Che” Guevara nel suo amato Sud america, rimane altamente deluso.Questo film θ un’altra cosa. E’ un viaggio, un diario, un’avventura, un divertimento, una progressiva presa di coscienza man mano che vengono consumati centinaia di chilometri sulle strade polverose dell’Argentina, del Cile, del Perω, del Venezuela. Sono gli inizi degli anni ’50 e Ernesto Guevara (il bravissimo giovane attore messicano Gael Garcνa Bernal), non θ ancora il “Che”, ma “El Fuser”, scanzonato ventitreenne che a un passo dalla laurea in medicina, decide di partire con il suo migliore amico biochimico Alberto Granado (Rodrigo De la Serna), per un avventuroso viaggio attraverso l”America Latina, a bordo della (questa sμ giΰ) mitica “Poderosa”, una moto Norton 500.Un viaggio di esplorazione e scoperta dei luoghi piω nascosti di questo affascinante paese, che inizia con entusiasmo e divertimento (il film inizialmente ha una forte dose di ironia, ai due protagonisti capitano bizzarre disavventure) per poi scivolare in un terreno piω oscuro e introspettivo. Il momento di rivelazione e di scoperta del proprio io (che evidentemente giΰ esisteva, ma doveva essere rivelato, reso consapevole) θ il dialogo che Ernesto ha con una peruviana, una sera attorno ad un fuoco. Dopo aver detto che stava fuggendo insieme al marito perchι comunisti, chiede ai due avventurosi viaggiatori il motivo del loro viaggio. Momento di silenzio. Imbarazzo. Perchι stiamo viaggiando? Ernesto risponde ingenuamente “per viaggiare”, ma nei suoi occhi (ben rappresentati con un intenso primo piano) giΰ si legge il cambiamento d’animo, la scoperta del suo io. Tale rivelazione trova la piena consacrazione quando i due arrivano al lebbrosario e prestano il loro aiuto come medici. Un fiume divide simbolicamente i malati dai sani e la traversata impossibile a nuoto di Ernesto per raggiungere la sponda dove vivevano i malati rappresenta il coraggio, la lotta e la forza d’animo che di lμ a pochi anni dimostrerΰ di avere nelle lotte politiche in tutto il continente. Il film θ quindi un viaggio ludico che diventa introspettivo e la sceneggiatura (di Josι Rivera) scandisce questo passaggio. Le parole del diario che Ernesto scrive durante il viaggio sono tratte da due celebri diari, uno scritto da “Che” Guevara, “Latinoamericana”, (edito da Feltrinelli), e l’altro “Un gitano sedentario” scritto dall’amico compagno di viaggio, tuttora vivente, Alberto Granado.Il regista Walter Salles (Central Do Brazil) dimostra di avere quell’intento documentaristico di raccontare non solo il Brasile, ma tutta l’America Latina. Le immagini fotografiche in bianco e nero (che inframezzano il film) di minatori in disperata ricerca di lavoro, di povera gente che dorme su amache usurate, di donne che lavano i panni nel fiume, sono la fotografia di un Paese, ma anche la denuncia di una situazione di miseria e povertΰ.In definitiva quindi lo spettatore non deve vedere il film con lo spirito di vedere un mito, bensμ la semplice crescita di un ragazzo qualunque grazie a un viaggio attraverso la miseria.Si entra in sala per capire l’origine delle trasformazioni che porteranno un giovane studente di medicina argentino a diventare icona della libertΰ e della lotta contro le ingiustizie.
La Sicilia, terra meravigliosa dai mille profumi, intersezione di culture millenarie, dal mare
limpido e di un blu accecante. Sicilia dalla gastronomia sorprendente e gustosa. Sicilia
con i propri monumenti straordinari. Tutto
questo è semplicemente: Sicilia!
Rischio di caduta nel paziente geriatrico



Le cadute sono uno fra i problemi più seri dell’età geriatrica; sono associate ad una elevata mortalità e mobilità con la riduzione della funzionalità ed ammissione in casa di cura oppure a strutture residenziali.Sia l’incidenza della caduta nella persona anziana che le complicanze ad essa correlate aumentano in maniera esponenziale dopo i 60 anni.

Nella fascia di età sopra i 65 anni, approssimativamente il 35-40 % delle persone residenti in comunità, cade annualmente e dopo i 70 anni queste percentuali sono anche più alte.I tassi di incidenza in strutture geriatriche residenziali e negli ospedali sono almeno 2 volte superiori per i pazienti over 65 anni; e si aggirano su una media di 1,5 cadute annuali per letto ed uno studio svolto negli stati Uniti mostra che una percentuale variabile fra il 10 ed il 25% delle cadute di pazienti istituzionalizzati, risulta in una frattura lacerazione oppure in altri danni che necessitano di cure ospedaliere.

Appare quindi evidente la necessità, per i professionisti della riabilitazione che lavorano in strutture geriatriche residenziali, di avere degli strumenti sempre più validi ed affidabili che riescano a predire l’evento caduta identificando i pazienti più a rischio.In questa mia revisione ho elencato i principali strumenti per la valutazione dell’equilibrio correlati delle loro caratteristiche metriche, ove ricavabili in letteratura, la loro modalità di uso ed il target di popolazione a cui il test si riferisce.
Pubalgia


Il termine “pubalgia”, purtroppo così frequente nel mondo dello sport, è l’espressione dei sintomi localizzati a livello della regione del pube, con irradiazioni dolorose, secondo la gravità, verso gli adduttori, gli addominali e le arcate crurali. Può essere aggravata da ripercussioni viscerali a livello di vescica, intestino, stomaco.

Nonostante una definizione alquanto imprecisa e generica, la pubalgia è una condizione molto invalidante per lo sportivo, tanto da costringere l’atleta a lunghe assenze dagli allenamenti e dalle competizioni. Negli ultimi anni, inoltre, i casi di pubalgia sono aumentati in modo considerevole, specie negli atleti di alto livello. La casistica sportiva nella letteratura internazionale riporta un’incidenza media nei vari sport dal 5 al 15% di tutti gli infortuni.I calciatori, i tennisti e i rugbisti sono le vittime favorite di questa affezione, poiché i gesti tecnici sport specifici che costantemente effettuano e gli intensi carichi di lavoro procurano forti squilibri a livello del bacino con successive alterazioni funzionali.B. Brunet definiva provocatoriamente la pubalgia come “sindrome ripostiglio” per contestare una mentalità che, per superficialità e comodità, riuniva una serie di entità cliniche che in molti casi poco avevano a che fare fra loro e ancora meno avevano a che fare con il pube, ma erano contraddistinte da un unico comune denominatore: il dolore al pube.La diagnosi di pubalgia è spesso solo una constatazione clinica. Ritengo che sia indispensabile e necessario, di fronte ad un atleta “pubalgico”, ricercare e individuare le cause e gli eventuali fattori predisponenti attraverso un’attenta valutazione funzionale, processo fondamentale per impostare un trattamento riabilitativo corretto.

giovedì 13 novembre 2008

GOOGLE

Google è un motore di ricerca che non si limita a catalogare il web, ma si occupa anche di immagini,notizie, mappe, foto,newsgroup, video..
E' un indice che comprende più di otto miliardi di pagine web , è riconosciuto come il più grande e affidabile tra i motori di ricerca, occupandosi attraverso il suo sito di oltre il 70% di tutte le ricerche effettuate su internet.
La popolarità di Google è talmente grande che nella lingua inglese è nato il verbo "to google" col significato di "fare una ricerca sul web". Diversamente da Yahoo , Google non è anche una directory; tutte le pagine di Google sono indicizzate in maniera automatica da un algoritmo statistico che valuta la pertinenza del sito con le parole chiave indicate, quale parole assegnargli, il numero di accessi e altri parametri come indicatori di qualità del sito.