mercoledì 17 dicembre 2008

Rischio di caduta nel paziente geriatrico



Le cadute sono uno fra i problemi più seri dell’età geriatrica; sono associate ad una elevata mortalità e mobilità con la riduzione della funzionalità ed ammissione in casa di cura oppure a strutture residenziali.Sia l’incidenza della caduta nella persona anziana che le complicanze ad essa correlate aumentano in maniera esponenziale dopo i 60 anni.

Nella fascia di età sopra i 65 anni, approssimativamente il 35-40 % delle persone residenti in comunità, cade annualmente e dopo i 70 anni queste percentuali sono anche più alte.I tassi di incidenza in strutture geriatriche residenziali e negli ospedali sono almeno 2 volte superiori per i pazienti over 65 anni; e si aggirano su una media di 1,5 cadute annuali per letto ed uno studio svolto negli stati Uniti mostra che una percentuale variabile fra il 10 ed il 25% delle cadute di pazienti istituzionalizzati, risulta in una frattura lacerazione oppure in altri danni che necessitano di cure ospedaliere.

Appare quindi evidente la necessità, per i professionisti della riabilitazione che lavorano in strutture geriatriche residenziali, di avere degli strumenti sempre più validi ed affidabili che riescano a predire l’evento caduta identificando i pazienti più a rischio.In questa mia revisione ho elencato i principali strumenti per la valutazione dell’equilibrio correlati delle loro caratteristiche metriche, ove ricavabili in letteratura, la loro modalità di uso ed il target di popolazione a cui il test si riferisce.

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